Bacchini, Centonze
Un gioco, una forma, prima ancora che un oggetto. Questo progetto costruisce una mini-architettura che diventa una panca usabile in tre inclinazioni diverse ma anche sollecitare la fantasia dei più piccoli che ci hanno visto torri, isole, mini-case e, più semplicemente, un grande oggetto giocabile.
Versione 1.0
Versione 1.0
Il progetto nasce come detto da una intenzione scultorea, e
costruisce un incastro molto denso e solido tra grandi sezioni di
forma trilobata e una rete di listelli che costruiscono la superficie
su cui sedersi. Grazie al modulo triangolare e alle grandi superfici
di taglio l’oggetto si presenta stabile e piuttosto solido, pur senza
nessun giunto “aiutato meccanicamente” da piastre e incollaggi.
I lilstelli sono lasciati emergere dalle piastre in questa prima
versione, restituendo alla forma una certa dinamicità e potenziale
morbidezza che approfitta della “micro-cedevolezza” del materiale.
Sorgente
La sorgente dei cartoni di questo progetto è privata: è un
esempio di riuso di cartoni in casa: i due autori hanno usato
imballaggi a loro disposizione e vi hanno adattato il primissimo
prototipo, realizzato in scala, che si è rivelato all’inizio di
dimensioni perfette per molti dei più piccoli, rivelando un mondo
inatteso e meraviglioso anche ai loro stessi autori.
Versione 1.1 : un salto alla Maker Faire
La Maker Faire è stata il luogo della scoperta: i bambini, attratti
dagli arredi più grandi, hanno poi trovato questa piccola
panca-architettura, e hanno iniziato a giocarci, sedercisi, ruotarla,
insomma portandola fuori dalla propria dimensione di esempio e
trasferendola con naturalezza nel mondo dei loro oggetti d’uso
Versione 2.0 : un salto di scala
La versione successiva apporta due modifiche importanti e ardite: la prima è il salto di scala, la seconda il tentativo di lavorare con la tubazione, ossatura principale della seduta, in cartone anch’essa. Rimosso il PVC dunque, il legno, nelle due varie forme, diventa l’unico costituente la seduta.
Sorgente
In questo caso la sorgente è doppia: da Terni, dalla scatola del
televisore JVC che arriva in laboratorio da casa di uno degli
autori, al parco del Santa Maria della Pietà, da cui vengono i
listelli, o se volete al Mattatoio, dove gli stessi listelli hanno preso
vita e forma dai tronchi, e incastri per unirsi al resto.
Una vera convivenza tra sacro e profano per certi versi.